In occasione di San Lorenzo l’Associazione UPI APS rilancia l’appello sull’importanza di ridurre l’inquinamento ottico e luminoso per godere a pieno di questo magnifico e suggestivo passaggio di sciame meteorico delle perseidi, meglio noto come fenomeno visivo di stelle cadenti. La sola visione di questo fenomeno astronomico ci lascia sognare ed esprimere desideri.
Ed è proprio in questo periodo dell’anno l’Università Popolare Interculturale UPI APS, coordinata dal Dipartimento di Ecologia e Green Economy, rinnova l’invito e il desiderio di spegnere gli sprechi energetici generato da impianti d’illuminazioni pubblici e privati irregolari o a dispersione di luce verso l’alto.
"Ogni qual volta viene acceso un lampione stradale di cui solo un terzo del fascio di luce emesso è direzionato verso il basso - afferma il Presidente di UPI, Walter Iannotti – si contribuisce ad aumentare l’inquinamento ottico e luminoso del nostro cielo oscurandolo o riducendone, di fatto, la visione delle stelle. Ma questo aspetto inutile di spreco energetico non è certo l’unica nota dolente - sottolinea Iannotti – anzi quando ciò avviene si contribuisce enormemente alla riduzione di risorse preziose per il nostro pianeta sperperando oltre il 60% dell’energia luminosa prodotta praticamente sprecata per illuminare ciò che non serve illuminare. Inoltre – aggiunge Iannotti – se consideriamo che oltre il 70% dell’energia elettrica utilizzata nel nostro paese è ottenuta dalla combustione di fonti fossili e che la sola illuminazione in generale contribuisce a consumarne il 16.4% (di cui il 12.6 % proviene dal consumo generato dall’ illuminazione pubblica e il restante 3.8% da illuminazione privata – Fonte ENEA, Rapporto ISPRA 2011 su “L’ILLUMINAZIONE NELLE AREE URBANE”) e che il costo dell'illuminazione pubblica costituisce il 15-25% del totale delle spese energetiche di un ente locale e che può raggiungere anche il 50% della spesa elettrica (Fonte Federazione italiana per l'uso razionale dell'energia) quindi si comprende bene che porre l’attenzione sull’inquinamento luminoso non è una questione di romanticismo per pochi ma, illuminazioni stradali sbagliate incidono sulla tasca di tutti i cittadini contribuenti oltre a recare non pochi danni ecologici su flora e fauna e incidere negativamente sui cambiamenti climatici.
L’iniziativa “Riaccendiamo le stelle, spegniamo gli sprechi energetici” lanciata nel 2016 da UPI ha con obiettivo stimolare l’attenzione di cittadini e amministratori pubblici alla riduzione dell’inquinamento ottico e luminoso nonché all’eliminazione degli sprechi energetici degli impianti di illuminazione esterna di ogni tipo.
Quale occasione migliore delle notti delle stelle cadenti quindi, per esprimere un desiderio collettivo e sperare in una drastica riduzione dei nostri sprechi energetici, dare un taglio ai cambiamenti climatici e riaccendere la visione delle stelle anche nelle città.
Dalla notte del 10 agosto e fino al 15 agosto, con un picco massimo di avvistamenti nelle notti del 12 e 13, lo sciame meteorico delle perseidi sarà più intenso e visibile anche ad occhio nudo, l’importante è allontanarsi da fonti di inquinamento luminoso. Le osservazioni vanno fatte in un luogo buio poiché la luce artificiale interferisce sulla visione delle scie luminose, rivolgendo lo sguardo in direzione nord/est poco sopra la linea dell’orizzonte.
In occasione delle notti di stelle cadenti l’Associazione UPI APS augura a tutti di poter esprimere almeno un desiderio e di godersi uno degli eventi astronomici più celebrati al mondo, in piena sicurezza rispettando le norme anti-covid e senza accendere fuochi o falò perché il rischio di innescare incendi boschive è molto elevato.
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5 buoni motivi per spegnere le luci e riaccendere le stelle
UPI APS rilancia cinque buoni motivi per spegnere le luci, soprattutto quelle delle insegne e dei lampioni non regolari:
La perdita della qualità del cielo notturno non è solo una questione astronomica, ma costituisce un’alterazione di molteplici equilibri ben rappresentati dall’analisi condotta dall’Agenzia Regionale Protezione Ambientale del Veneto.
1) Motivo Culturale
Gran parte dei ragazzi in età scolastica riesce a vedere le costellazioni celesti solo sui libri di scuola. Per non parlare del più importante e suggestivo fenomeno astronomico noto come "stelle cadenti".
L'evento naturale che ogni estate, ad agosto, ci lascia sognare ed esprimere desideri. Il magnifico e suggestivo passaggio di sciame meteorico delle Perseidi, meglio noto come fenomeno visivo di stelle cadenti, purtroppo, è sempre più oscurato dall'intensità luminosa.
La luce emessa verso la volta celeste da insegne, fasci di luce e illuminazioni stradali è irregolari e vietato dalla legge.
2) Motivo Artistico
L’illuminazione irregolare realizzata nei centri storici e nei pressi di zone monumentali non mette in risalto la bellezza ma bensì, il più delle volte, la deturpa.
3) Motivo Scientifico
L'inquinamento luminoso, sempre più in crescita nel nostro paese, costringe astronomi professionisti e astrofili a percorrere distanze sempre maggiori alla ricerca di siti idonei per osservare il cielo.
Inoltre un'illuminazione sbagliata costituisce un inutile spreco energetico. Di fatto una grossa percentuale dei circa 7150 milioni di kWh utilizzati per illuminare strade, monumenti ed altro, viene inviata, senza ragione, direttamente verso il cielo.
4) Motivo Ecologico
E' dimostrato da molteplici studi scientifici che le fonti luminose alterano il normale oscuramento notturno del cielo. Inoltre influenzando negativamente anche il ciclo della fotosintesi clorofilliana che le piante svolgono, nel corso della notte.
Enormi sono anche gli effetti negativi che l'inquinamento luminoso genera sull'equilibrio biologico di uomo e fauna.
5) Motivo Sanitario
La troppa luce o la sua diffusione in ore notturne destinate al riposo provoca vari disturbi del sonno nonché comportamentali.
L’UNESCO, nella sua Dichiarazione Universale dei Diritti delle Generazioni
Future, sancì esplicitamente che: “Le persone delle
generazioni future hanno diritto a una Terra indenne e non contaminata,
includendo il diritto a un cielo puro”.
L’oscuramento della visione delle
stelle, determinato dall’inquinamento luminoso, non riguarda solo l’interesse
di pochi ricercatori o appassionati di stelle.
Coloro che, a vario titolo, hanno
voglia di avvicinarsi alla conoscenza di tutto quello che si trova al di fuori
della nostra atmosfera, cioè l’intero Universo, è in continuo aumento.
Serve, dunque, un impegno di tutti per restituire, alla cultura dell’Uomo, un bene dal valore inestimabile, che non abbiamo il diritto di distruggere, ma il dovere di conservare.
UPI è conoscenza, socializzazione e scambio dei saperi.